Cyber Risk in Europa: 300 miliardi di euro di perdite e il gap assicurativo da colmare

Negli ultimi cinque anni, le principali economie europee come Italia, Francia, Germania e Spagna hanno subito perdite complessive di circa 300 miliardi di euro a causa di attacchi informatici.

Questo dato conferma come il cyber risk sia una minaccia crescente per il tessuto economico europeo. Nonostante la frequenza e la gravità degli attacchi, oltre il 70% delle aziende europee rimane senza copertura assicurativa specifica per il rischio informatico, esponendo così le imprese a potenziali danni economici ingenti.

Quasi la metà delle imprese ha subito almeno un attacco cyber negli ultimi cinque anni, con particolare vulnerabilità nelle piccole e medie imprese che spesso hanno risorse limitate per gestire la sicurezza IT. Per queste realtà, stipulare una polizza cyber non solo mitiga i costi diretti degli incidenti ma permette anche un rapido ripristino delle attività, proteggendo la continuità del business.

Il mercato delle polizze cyber ha visto una riduzione media del premio del 22% rispetto al picco del 2022, ma allo stesso tempo cresce la domanda di coperture assicurative. Sempre più aziende stanno pianificando di adottare polizze cyber nei prossimi anni, aprendo interessanti prospettive di crescita e innovazione per il settore assicurativo.

Le soluzioni assicurative contro il cyber risk offrono protezione ben oltre il semplice risarcimento economico: includono assistenza legale, gestione degli attacchi ransomware, responsabilità per violazioni dati e copertura delle perdite da interruzione dell’attività. Questi strumenti sono fondamentali per integrare strategie di risk management, aumentando la resilienza operativa delle aziende.

L’attuale divario tra perdite subite e coperture attivate indica come molte delle perdite avrebbero potuto essere mitigate con polizze adeguate. Per colmare questo gap serve una maggiore informazione, investimenti più robusti in sicurezza e assicurazione, e un supporto normativo che incentivi la diffusione di questi strumenti .

Fonti:

Insurzine

Moody’s

Intermedia Channel

Adnkronos

 

 

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