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n forte terremoto di magnitudo intorno a 5.5–5.7 ha colpito oggi il Bangladesh, a Nord-est di Dacca, con epicentro nella zona di Narsingdi, provocando panico nella capitale e in alcune aree dell’India, dove la scossa è stata chiaramente avvertita.
Le prime stime indicano un evento superficiale e potenzialmente dannoso, con sistemi di monitoraggio che segnalano la possibilità di vittime e danni significativi in un’area densamente popolata.
Secondo Usgs e Ingv, il sisma è stato registrato alle 10:38 ora locale (le 5:38 in Italia), con ipocentro a circa 15 km di profondità e epicentro situato a circa 30 km–33 km a Nord-est di Dacca, nell’area della città di Narsingdi (Madhabdi). La magnitudo varia leggermente in base agli istituti: 5.5 per USGS, 5.6–5.7 in alcune rilevazioni e portali sismologici, ma tutti concordano su un evento forte e superficiale, quindi potenzialmente pericoloso per edifici vulnerabili.
La scossa è durata circa 25–30 secondi secondo i testimoni ed è stata nettamente avvertita a Dacca, dove migliaia di persone si sono riversate in strada uscendo da case, uffici e scuole. In base alle prime valutazioni del sistema PAGER dell’USGS, esiste un potenziale concreto di “vittime significative” e danni, e diverse fonti locali e internazionali riportano già morti e decine di feriti in seguito a crolli parziali di edifici e caduta di elementi architettonici.
Il terremoto è stato avvertito distintamente anche nella parte orientale dell’India, in particolare a Calcutta (Kolkata) e nei distretti adiacenti del Bengala Occidentale, dove si sono registrate scene di panico simili a quelle di Dacca, con persone in fuga dagli edifici. La distanza dell’epicentro da Calcutta, alcune centinaia di chilometri, è compatibile con un evento di magnitudo intorno a 5.5–5.7 e una profondità ipocentrale di 15 km, che consente alla scossa di propagarsi su un’area molto ampia.
Il Bangladesh è uno dei Paesi più vulnerabili al rischio sismico nella regione, a causa dell’elevata densità abitativa, della qualità spesso precaria del costruito e della presenza di grandi città come Dacca in aree esposte a faglie attive. Nelle prossime ore le autorità e i centri sismologici monitoreranno l’eventuale sequenza di repliche, mentre la priorità resta la verifica di edifici danneggiati, il soccorso ai feriti e la messa in sicurezza di strutture a rischio di crollo.
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