Collaborazioni pubblico-private per colmare il protection gap delle assicurazioni contro il rischio climatico

Il cambiamento climatico aumenta sempre più la frequenza e la gravità degli eventi meteorologici estremi, causando pesanti danni a imprese, cittadini e patrimoni. Tuttavia, esiste un ampio "protection gap", ovvero la differenza tra le perdite totali e quelle assicurate, che rappresenta una criticità importante in molti Paesi, Italia inclusa.

La situazione in Italia: dati sulla copertura assicurativa

In Italia, solo il 3% circa delle abitazioni è coperto da polizze che includono rischi da calamità naturali come terremoti e alluvioni, mentre il 75% delle abitazioni è esposto a tali rischi. Nello specifico, il 37% si trova in zone ad alta sismicità e quasi il 50% è esposto a rischio alluvionale. Sono attive poco più di 826 mila polizze calamità a fronte di circa 31 milioni di abitazioni censite. Anche il settore delle PMI mostra una copertura limitata, attorno al 5-7%.

Il ruolo chiave delle collaborazioni pubblico-private

Per colmare questo gap, sono necessari partenariati tra settore pubblico e privato. Il Presidente IVASS ha evidenziato l’urgenza di sviluppare modelli condivisi in cui lo Stato possa fungere da riassicuratore o garante, stimolando così il mercato assicurativo soprattutto per rischi molto elevati come terremoti e alluvioni. Le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, stanno trasformando il settore assicurativo, permettendo valutazioni di rischio più accurate e processi decisionali più efficienti. Questi strumenti favoriscono la nascita di collaborazioni pubblico-private più efficaci e soluzioni assicurative maggiormente personalizzate e accessibili.

Sensibilizzazione e cultura del rischio per ridurre il gap

Un aumento della consapevolezza tra imprese e famiglie sui rischi climatici e sulle soluzioni assicurative è fondamentale per espandere la copertura. Secondo ANIA, informazione trasparente e advocacy sono pilastri per costruire un sistema di protezione climatica inclusivo e resistente, in grado di ridurre il protection gap che oggi rappresenta una minaccia per la stabilità economica e sociale italiana.

Conclusioni: un impegno condiviso per la resilienza climatica

Solo un impegno congiunto e coordinato tra istituzioni, mercato assicurativo e innovazione tecnologica può colmare il protection gap. Questo aiuterà a rafforzare la protezione del territorio e a tutelare le categorie più vulnerabili, quali PMI e famiglie, dai rischi crescenti legati al cambiamento climatico.

Fonti:

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