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Confindustria ha recentemente espresso forti preoccupazioni riguardo all'obbligo di stipulare polizze assicurative contro le calamità naturali, previsto per il 31 marzo 2025. L'associazione imprenditoriale ha chiesto una proroga di almeno tre mesi per chiarire le incertezze sui criteri di applicazione e per evitare oneri eccessivi per le imprese, soprattutto quelle più piccole e situate in aree ad alto rischio.
La richiesta di Confindustria è motivata dalla mancanza di trasparenza sulle modalità operative e sui costi delle polizze. Il decreto attuativo sta lasciando poco tempo per comprendere i dettagli e organizzarsi. Angelo Camilli, vicepresidente con delega al credito, la finanza e il fisco, ha sottolineato che l'obbligo assicurativo comporterà sicuramente maggiori oneri per le aziende, che devono essere accompagnati da un maggiore impegno statale in termini di prevenzione. L'introduzione dell'obbligo assicurativo contro i disastri climatici potrebbe avere un impatto significativo sulle imprese, soprattutto quelle più piccole. Secondo stime, il costo complessivo per le aziende potrebbe raggiungere i 5 miliardi di euro all'anno, un onere che si aggiunge ai costi già sostenuti per rispettare le norme ambientali europee. Inoltre, le imprese che non stipuleranno queste polizze rischieranno sanzioni pesanti o l'esclusione da sovvenzioni e incentivi statali.
Il mercato assicurativo si sta preparando a un aumento della domanda di polizze catastrofali, con le compagnie assicurative già al lavoro per formulare pacchetti ad hoc. Tuttavia, solo il 4% delle PMI italiane è attualmente assicurato contro gli eventi estremi, lasciando un grande spazio per l'espansione del mercato. Confindustria ha sottolineato che l'obbligo assicurativo dovrebbe essere accompagnato da un maggiore impegno statale nella prevenzione per evitare che si trasformi in una tassa aggiuntiva per le imprese.
La richiesta di Confindustria di un rinvio dell'obbligo assicurativo evidenzia la necessità di chiarire i dubbi e di garantire che le nuove norme siano applicate in modo equo e sostenibile. È fondamentale che il Governo e le compagnie assicurative lavorino insieme per definire criteri chiari e trasparenti, per incentivare gli investimenti in sicurezza e per evitare che le imprese si trovino a dover affrontare costi eccessivi.
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